2009/09/26

ULTIMA PUNTATA


Eccoli qua i Tetons, un piccolo, ma scenografico gruppo montuoso molto vicino a Yellowstone, che raggiungiamo velocemente procedendo verso sud.


La prima cosa che facciamo è recarci alla stazione dei rangers per vedere se è possibile prenotare un posto dove trascorrere la notte in tenda a Lower Saddle, il passo da cui inizia la parte più impegnativa della salita al Grand Teton.



Si, perchè nei parchi funziona così: se vuoi trascorrere la notte fuori devi chiedere il permessso ai rangers e puoi farlo solo in zone appositamente designate.

Ma per il Grand Teton tutti i posti sono occupati e noi, che abbiamo una tabella di marcia da rispettare e nessuna sicurezza di trovare dei posti liberi, decidiamo per il giorno dopo di fare la lunga camminata fino al Passo e poi tornare indietro.

Così girovaghiamo un po’ nei dintorni, senza sapere che ci aspetterà una giornata memorabile!

Per prima cosa investiamo con il nostro mezzo un proghorn che ci taglia improvvisamente la strada.....! Anche in questo caso gli Americani si rivelano estremamente disponibili ed efficienti . Un paio di persone che assistono al “fatto” ci fanno compagnia dandoci il loro sostegno in attesa dei rangers che, non appena arrivano, stendono il loro rapporto e ci consolano dicendo che episodi di questo genere accadono spesso. Ancora un po’ frastornati per quanto accaduto ci rechiamo in una falesia dove assistiamo, nostro malgrado, al volo di un climber assicurato, o forse è meglio dire NON assicurato, da una compagna distratta e che ritroviamo qualche giorno dopo con un gamba ingessata.

Ma non è finita qui...... Decidiamo di trascorrere la notte nel parcheggio da cui inizia il sentiero di salita al Grand Teton e, mentre prepariamo la cena, abbiamo il piacere di avvistare sul pendio proprio di fronte a noi, un’orsa con i suoi 2 piccoli.

Una giornata movimentata, non c’è che dire....

Il mattino dopo ci alziamo prestissimo e non appena ci incamminiamo sentiamo dei rumori di rami spezzati provenire dal bosco. Facciamo qualche passo e, sul sentiero, proprio di fronte a noi, compare un orso! Patrizia fa immediatamente dietro front, tornando sui suoi passi, ma per fortuna Mauro non perde la calma e, facendo rumore, fa allontanare il plantigrado. Siamo soli lungo il percorso e per la paura di fare un altro brutto incontro cantiamo, battiamo le mani.....insomma cerchiamo di fare rumore per scoraggiare qualsiasi altro avvicinamento pericoloso.



Il sentiero, come molti altri negli Stati Uniti, è lunghissimo, poichè sale dolcemente zigzagando lungo il fianco della montagna.



Dopo diverse miglia arriviamo su un nevaio che attraversiamo e qui perdiamo le tracce. Ci inerpichiamo allora su un pendio detritico e pericoloso, arrivando più o meno all’altezza del Passo che si trova non lontano, proprio davanti a noi, ma il cui accesso ci è precluso da un canale inaccessibile.









Dopo una breve sosta decidiamo di tornare indietro e arriviamo stanchissimi al parcheggio che sono quasi le tre del pomeriggio. Dopo esserci riposati un pò ci rechiamo a Jackson Hole, considerata la Cortina d’Ampezzo del Wyoming e per quanto riguarda i prezzi è proprio così! Spendiamo infatti 100$ per una cena....una fortuna per gli standard americani!

Il mattino seguente partiamo per Pinedale e da lì percorriamo una lunghissima strada sterrata in un ambiente selvaggio e straordinario








dove avvistiamo diversi animali quali tacchini, grouses e alci.



L’obiettivo è raggiungere il campeggio di Big Sandy, nella Wind River Range e da qui, dopo una lunga camminata raggiungere la zona del Cirque of the Towers, ma quando ci svegliamo, il mattino dopo, diluvia e i temporali si susseguono uno dopo l’altro.


Allora decidiamo di macinare altre miglia per tornare in Colorado, dove trascorreremo l’ultima settimana della nostra vacanza.




Ritorniamo a Estes Park, dove pernottiamo, e il giorno dopo saliamo le Twin Sisters, due cime gemelle alte circa 11.500 feet.







Lungo il sentiero riusciamo a vedere il Longs Peak (4.346 m), la montagna più alta del Colorado e la sua spettacolare parete ovest, il Diamond.

E qui il cerchio si chiude e per la FINE...., si torna all’INIZIO!


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