2010/02/09

Lo spettro della val Bondasca


Una volta arrivati alla base del ferro da stiro, io e Fabio subito ci siamo sparati mezzo chilo di “gnocchi della nonna” a testa.
La serata passava tranquilla in compagnia di altri due ragazzi lecchesi.
Ma nel bel mezzo della notte, Fabio scorge una luce in mezzo alla valle. Quel bagliore si muoveva molto velocemente.
Tutti pensarono alla temuta gendarmeria svizzera che arresta gli alpinisti che bivaccano alla base delle pareti. Questo perchè il gestore della capanna Sciora disse ai nostri colleghi muniti di tenda: non si può bivaccare all’aperto, chiamo la gendarmerie! Dovete
dormire qui! (peccato che dormire alla Sciora costi solo 25euri).
Tra di noi si scatena il panico, quella luce sembra qualcosa di sovraumano che si dirige proprio verso di noi senza fermarsi, salendo a caso tra i ghiacci nel bel mezzo
della notte..
Ma proprio quando eravamo pronti al peggio Fabio disse: Cazzo è l’Enrico! Il nostro compagno di spedizione!
Ebbene sì era proprio lui, che si è fatto Brescia ferro da stiro in sole 4 ore, insomma un impresa degna del migliore Tomo Cesen!
Una volta arrivato Enrico era in condizioni pessime, aveva la barba congelata ed era in trans agonistica, (voleva salire subito lo spigolo del badile in solitaria) grazie a Dio riuscimmo a calmarlo con un po’ di gnocchi della nonna.
L’impresa dell’ Enrico è passata alla storia, e ha alzato un vespaio di polemiche nel mondo dell’alpinismo, ma questa come al solito è la cruda verità.

Allego come testimonianza la foto scattata all'enrico al suo arrivo.